10.10.2008

Perchè "Banda dei brocchi"?

La Banda dei brocchi deve il suo nome alla lettura del romanzo di Jonathan Coe, "The rotter's club", pubblicato in Italia da Feltrinelli.

L'autore si ispira a sua volta al titolo di un disco del 1974 degli Hatfield and the North, una band inglese della scena di Canterbury autrice di un disco che coniuga folk, jazz e rock progressivo. La musica degli Hatfield risuona in un locale di Birmingham durante uno degli episodi chiave della storia di Coe.

vi proponiamo qui di seguito la schede descrittiva del romanzo tratta dalle note di copertina di Feltrinelli. Per il disco degli Hatfield, ascoltatevi un sampler e leggete le recensioni alla pagina http://www.progarchives.com/album.asp?id=559

"Quattro ragazzi destinati a una vita di successo e a una carriera ben diversa da quella dei loro genitori si destreggiano nell’Inghilterra degli anni settanta tra cambiamenti politici, musicali, sociali. Un romanzo divertente pungente, teneramente romantico.
Il libro
Trotter, Harding, Anderton e Chase: sembra il nome di un prestigioso studio legale; in realtà si tratta di un quartetto di giovani amici, che frequenta un liceo elitario di Birmingham, quel tipo di scuola che preleva giovani intelligenti dal loro background ordinario e li fa atterrare in una classe sociale diversa da quella dei loro genitori. I ragazzi sono destinati a Cambridge e Oxford, a carriere importanti, mentre i loro genitori rimangono impantanati nel loro mondo di matrimoni sciovinisti, scontri sindacali, guerre di classe e di razza, di ignoranza culturale.
Siamo negli anni settanta, anni completamente marroni, come scrive Coe, dove s'incastrano sconvolgimenti sociali, lotte politiche, attentati dell'IRA, nuove richieste culturali. Su questo mare in tempesta cercano di destreggiarsi, con alterne fortune, i quattro ragazzi. A fianco di questo ristretto gruppo di amici, si muovono altre figure, non meno interessanti e ben delineate, che aiutano a definire l'atmosfera e il sapore di quegli anni. Perché è anche l'epoca a rendersi protagonista: sono anni di grandi speranze egualitarie, di nuova musica, di grandi esperimenti sociali, di altrettanto grandi delusioni"

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